Piano cottura: meglio induzione o gas? I pro e i contro
Scegliere il piano cottura non è cosa da poco, considerata l’ampia gamma di modelli e soluzioni sul mercato e la naturale necessità di ottimizzare e fare un buon affare sotto il profilo costi, consumi, praticità d’uso e manutenzione. Il dilemma più comune riguarda il tipo di alimentazione: meglio i tradizionali fornelli a gas o i più moderni piani a induzione? Quali sono i pro e i contro?
Piano cottura a gas
Il piano cottura a gas è una soluzione classica ancora molto utilizzata. Un numero variabile di fornelli – in genere 4, ma anche 2 o 5, a seconda dei modelli e dello spazio dedicato all’angolo cottura – vengono alimentati da gas metano, le pentole sono appoggiate su griglie in ghisa o acciaio mentre il piano può essere realizzato in diversi materiali, ma facilmente si tratta di acciaio inox o vetroceramica.
Nell’elencare i vantaggi di un piano cottura a gas possiamo partire dal costo iniziale dell’elettrodomestico, mediamente più economico rispetto ai piani a induzione. La gestione dei fuochi, la regolazione del calore e dei tempi di cottura può risultare inoltre per molti più semplice se confrontata all’induzione, anche se in questo caso la valutazione è in buona parte soggettiva e questione di abitudini e metodo. I piani cottura a gas funzionano con tutte le pentole dei migliori materiali, non richiedono di acquistarne di specifiche e adatte.
Per quanto riguarda invece la pulizia del piano cottura, va detto che se confrontata ai piani a induzione quella dei tradizionali fornelli a gas risulta più lunga e laboriosa, essendo necessario occuparsi regolarmente e con cura delle diverse componenti. Dal punto di vista della sicurezza domestica, i fornelli a gas moderni sono dotati di sistemi di blocco molto efficienti contro eventuali fughe, ma richiedono comunque una certa attenzione sia per l’utilizzo di fiamme vive, sia per i tempi di raffreddamento da rispettare prima di maneggiare griglie e altri componenti.
Pro e contro
Prezzo d’acquisto mediamente più conveniente, facilità di utilizzo e gestione dei fuochi, nessuna necessità di acquistare pentole su misura
Pulizia laboriosa, rischi connessi alle fiamme e al calore diffuso sul piano
Piano cottura a induzione
Rispetto ai fornelli tradizionali e rispetto ad altre tipologie di piani in vetroceramica, che hanno tempi lenti di raffreddamento delle piastre una volta spente, i piani a induzione elettromagnetica diventano roventi in
Per quanto riguarda i consumi non è immediato stabilire l’opzione più conveniente tra gas ed elettricità. I costi finali possono variare in base a contratti di fornitura, zone di residenza, tipo di impianto e in parte anche dalle abitudini in cucina (tempi di cottura medi delle pietanze, frequenza di utilizzo dei fornelli) oltre che dalle prestazioni del piano cottura scelto. Si può dire però che, a parità di buona fattura e qualità dello strumento, il fornello a gas comporta in media una dispersione di energia maggiore rispetto al piano a induzione, che sfrutta invece in modo particolarmente efficace il calore trasmesso alle pentole.
Quale scegliere?
Tutto dipende dalle proprie esigenze ed abitudini. In genere il piano cottura a induzione si rivolge a coloro che cercano alto rendimento energetico e tempi di cottura ridotti (anche se il vero vantaggio in tal senso si ha solo per i tempi di ebollizione dell’acqua; per le altre preparazioni i tempi sono gli stessi), senza temere fughe di gas e potendo contare anche in un piacevole design.
Diversamente, il piano di cottura a gas è più indicato per avere un controllo preciso sui fuochi, costa di meno e non richiede un adeguamento del contratto di fornitura dell’energia elettrica a casa.
Inoltre. In caso di Black-out è sempre possibile cucinare col gas, mentre in queste condizioni un piano a induzione risulterebbe ovviamente inutilizzabile.
Come possiamo confrontare le piastre ad induzione con il fornello a gas?
Per confrontare due tecnologie così diverse dobbiamo utilizzare un’unità di misura unica, il kWh.
Una famiglia di 4 persone all’anno ha bisogno di circa 400 kWh termici in pentola.
Ipotizzando l’efficienza del gas al 50% (tutti fuochi a tripla fiamma) servirebbero 800 kWh termici, circa 76 smc di gas. Moltiplicati per 0,74 €/smc fa 56 € all’anno di gas.
Il piano ad induzione con un’efficienza del 90% invece serviranno 440 kWh di energia elettrica, che moltiplicati per 0,23 €/kWh fanno 101 € all’anno di luce.
Analizzando solamente i prezzi, risulta che cucinare con l’energia elettrica non è conveniente, il metano è ancora molto conveniente.
Se invece decidessimo di staccarci totalmente dal gas e utilizzare solamente energia elettrica si eviterebbero oltre 60 € di costi fissi (se si ha un G4 come contatore) e pertanto il risparmio sarebbe assicurato.